Teatro: Perfetti Sconosciuti
Dieci minuti di applausi alla prima milanese al teatro Manzoni. A 10 anni di distanza dal film, record di remake in tutto il mondo, l’adattamento teatrale che porta la firma dello stesso regista, Paolo Genovese
Paolo Genovese firma la sua prima regia teatrale portando in scena l’adattamento di Perfetti sconosciuti, una brillante commedia sull’amicizia, sull’amore e sul tradimento, che porterà quattro coppie di amici a confrontarsi e a scoprire di essere “perfetti sconosciuti”.
La storia è quella che il pubblico conosce già per averla vista e magari anche rivista al cinema. “La posta in gioco era alta”, spiega Paolo Calabresi, che nella pièce è Rocco il padrone di casa, che propone il gioco-kamikaze agli amici durante una cena: mettere i cellulari sul tavolo condividendo con gli altri chiamate e messaggi, con l’inevitabile catastrofe che ne deriva.
C’e’ la coppia che in fondo si ama, quella tradita, quella stanca, fino a quel momento cristallizzate nella routine e protette dalla password del telefonino. “Eva, donna in crisi con tutti, con suo marito, la sua figlia e soprattutto con se stessa, ingaggia il gioco per smascherare l’ipocrisia che la circonda”, spiega Astrid Meloni: “Un gioco però che le si ritorce contro svelando segreti difficili da sopportare”.
Ognuno di noi ha tre vite: una pubblica, una privata ed una segreta. Un tempo quella segreta era ben protetta nell’archivio della nostra memoria, oggi nelle nostre SIM. Cosa succederebbe se quella minuscola schedina si mettesse a parlare?